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Nuove attività e ricerca nuove fonti energetiche

NUOVE ATTIVITÀ E RICERCA

NUOVE FONTI ENERGETICHE

La Lucas international Ltd. è attiva nel risolvere problematiche relative a preservare la salute pubblica e del luogo di lavoro. Il gruppo puo’ operare con competenza e professionalità per eseguire Bonifiche, Sanificazioni, Disinfestazioni, Pulizie civili e industriali oltre ad eseguire progettazione e manutenzione di aree verdi ed ecologiche.

La Lucas International Ltd. sta investendo molto nella ricerca mirata a produrre energia dal processo di smaltimento dei rifiuti e di tutto il materiale di scarto prodotto dai processi di produzione e trattamento dei materiali.

KDV500

In questo contesto si inserisce il brevetto KDV500 che consente mediante trattamento pirolitico dei materiali di risulta di produrre gasolio ed altri derivati pregiati dalla lavorazione della maggior parte dei materiali di scarto, risulta e rifiuti prodotti dall’attività umana.

IL GASOLIO DA QUALSIASI MATERIALE ORGANICO

I combustibili liquidi rappresentano le fonti energetiche più versatili per moltissime applicazioni: trasporti, cogenerazione elettrica e termica, riscaldamento.

Il petrolio, in particolare, fornisce oltre un terzo dell’energia primaria nel mondo, e oltre il 55% in Italia, dove il contributo dei suoi derivati al settore dei trasporti sale al 98%.

Il Gasolio convenzionale è prodotto nella fase di distillazione primaria del petrolio greggio, contiene diverse classi di idrocarburi come paraffine, aromatici e naftenici in proporzioni variabili.

Un indice di qualità è il Numero di Cetano, legato alla velocità di accensione, in generale minore o uguale a 52. Valori maggiori portano a prestazioni migliori e riduzione delle emissioni inquinanti, tra cui il particolato fine.

IL GASOLIO E’:

  • combustibile nei motori diesel
  • combustibile per la generazione elettrica e la cogenerazione di elettricità e calore
  • materia prima per l’industria chimica.

Il Biodiesel, variante “rinnovabile” al gasolio, è prodotto mediante la reazione – detta transesterificazione – di olio vegetale da vari semi (di colza, girasole, soia, palma), ovvero di oli vegetali esausti o grassi animali, con alcol metilico, generalmente per mezzo di un catalizzatore, in grado di rimuovere gli acidi grassi, lasciando come sottoprodotto il glicerolo.

Il Biodiesel offre gli stessi impieghi del gasolio tradizionale, che può sostituire completamente o al quale può essere mischiato in varie proporzioni, e tuttavia:

  • non altera la concentrazione di CO2 in atmosfera
  • non contiene – quindi non emette – zolfo e idrocarburi policiclici aromatici, riduce l’emissione di particolato fine, ossidi di azoto, monossido di carbonio
  • è un ottimo lubrificante, quindi protegge i motori dall’usura
  • è velocemente biodegradabile. 


 TECNOLOGIA “KDV”


Il sistema KDV è finalizzato alla produzione di gasolio liquido, da impiegarsi come carburante per la trazione e/o come combustibile liquido per la generazione di energia elettrica e combinata elettrica e termica (cogenerazione), ovvero per semplice riscaldamento, a partire sia da qualsiasi materiale organico di scarto, di origine vegetale e di sintesi, sia da una grande varietà di materiali organici naturali.

Il sistema, basato sul cracking catalitico in ambiente a temperatura moderata, esclude la produzione di emissioni pericolose quali diossine e furani (in realtà non è prodotta alcuna emissione in atmosfera in fase operativa), e grazie a un processo del tutto nuovo e unico al mondo allo stato dell’arteè in grado di trattare quasi qualunque tipo di materiale organico, anche non omogeneo e di fasi diverse anche coesistenti (liquido, solido).

Materie prime di base sono per esempio gli scarti vegetali, sia legnosi che agricoli, gli oli esausti vegetali e minerali, i grassi e le deiezioni animali, i fanghi di risulta dalla depurazione delle acque, le plastiche non riciclabili, i bitumi.

La tecnologia KDV rappresenta una opportunità straordinaria per la valorizzazione energetica degli scarti e dei rifiuti, nonché per la valorizzazione di “filiere energetiche” fino a oggi al limite della sostenibilità economica, quale quella del legno (in particolare a causa del trasporto della biomassa legnosa).

La varietà dei materiali d’ingresso che è possibile trattare, nonché la taglia dell’impianto previsto nella prima fase (500 litri/ora) sono tali da rendere l’applicazione del KDV particolarmente adatta sia a livello di distretto artigianale/industriale e di filiera produttiva, sia a livello di impianti centralizzati di recupero e smaltimento dei rifiuti, sia infine in corrispondenza dei siti di raccolta del legno derivante dalla manutenzione dei boschi e destinato a usi energetici.

L’impianto KDV è in grado di produrre diesel di alta o altissima qualità a partire, virtualmente, da qualsiasi sostanza organica, per mezzo di un catalizzatore ad altissima efficienza (ossidi di alluminio, sodio, calce, ecc).

Il gasolio può essere impiegato sia per trazione che per riscaldamento e generazione di energia elettrica .

Il materiale di base, opportunamente frantumato fino a dimensioni massime di 3 mm, deve essere introdotto nel sistema per mezzo di un fluido-vettore, che può essere “olio termico”, generalmente minerale, che non viene processato e trasformato alle temperature operative dell’impianto (inferiori a 350 °C, mentre l’olio termico subisce trasformazioni oltre i 420-450 °C). Le stesse temperature operative dell’impianto escludono la produzione di diossine e furani.

Il fluido vettore può essere però anche un olio da processare e trasformare in diesel, cioè un olio minerale usato o un olio vegetale esausto; in questo caso, occorre ovviamente provvedere a un flusso continuo di olio, che fungerà quindi sia da vettore che da sostanza da processare, perchè lo stesso viene consumato continuamente.

L’impianto KDV è in grado di produrre diesel di alta o altissima qualità a partire, virtualmente, da qualsiasi sostanza organica, per mezzo di un catalizzatore ad altissima efficienza (ossidi di alluminio, sodio, calce, ecc).

materiali di base

Tra  i materiali di base, si segnalano:

  • oli minerali usati
  • oli vegetali esausti
  • legno
  • biomassa vegetale in genere (colza, girasole, barbabietola, ecc, ovviamente non soltanto l’olio, ove prodotto, ma l’intera pianta)
  • fanghi di risulta dalla depurazione delle acque
  • liquami da allevamenti
  • plastica di tutti i tipi, preferibilmente a basso tenore di cloro
  • bitumi
  • scarti industriali (organici).
  • Il materiale di base deve essere fornito secco e privo di impurità, per quanto possibile, nonché sminuzzato in parti di dimensioni lineari non superiori a 3 mm.
  • Le efficienze complessive di conversione sono elevatissime, superiori al 90%, e dipendono in modo apprezzabile ma non elevato dalla concentrazione di catalizzatore, che varia tra 1% e 2% circa in massa rispetto al materiale di base.
Ulteriori informazioni

Il primo sistema operativo, KDV 500, è in grado di produrre 500 litri/ora, anche 24 h/24, e richiederà circa sette mesi per la costruzione e messa in opera.

Il KDV 500 occupa una superficie, compresa l’area di rispetto e sicurezza, di circa 15 metri x 6 metri, per una altezza massima di 13,5 metri dalla base.

Il sistema KDV utilizza circa il 10% del combustibile prodotto per la sua auto-alimentazione, quindi l’energia elettrica di rete, o altrimenti prodotta, è necessaria soltanto in fase di “start-up” (assorbimento circa 300 kW per una – due ore), poi è indipendente.

Il processo di conversione procede molto rapidamente grazie ai regimi di temperatura e pressione della miscela di materiale di base, fluido vettore e catalizzatore.

La manutenzione è ridotta al minimo, per il controllo del sistema è sufficiente una unità di personale, non esistono problemi di scarsità di catalizzatore.

CARATTERI INNOVATIVI DEL PROGETTO 
E DEL PRODOTTO

Non esistono attualmente sistemi in grado di produrre carburanti e combustibili diesel a partire da qualunque materiale organico, sia naturale che sintetico;

Il diesel prodotto presenta una altissima qualità;

• I costi di produzione sono estremamente competitivi;

• Non sono determinati impatti ambientali in fase di produzione.

Modalità d’impiego del diesel prodotto (ritiro per uso di trazione e/o riscaldamento; cogenerazione diretta nel sito del processo o in prossimità).

Le categorie di materiale di base prese in considerazione fino ad ora riguardano:

  • legno da manutenzione forestale;
  • biomassa agricola, anche di scarto;
  • olio vegetale esausto;
  • olio minerale esausto;
  • fanghi di risulta dalla depurazione delle acque;
  • scarti industriali (definire la composizione);
  • plastiche (non riciclabili, a basso/nullo tenore di cloro);
  • pneumatici.

L’impianto KDV è in grado di produrre diesel di alta o altissima qualità a partire, virtualmente, da qualsiasi sostanza organica, per mezzo di un catalizzatore ad altissima efficienza (ossidi di alluminio, sodio, calce, ecc).

La Società detentrice della tecnologia provvede a realizzare e installare il sistema KDV (impianto, capannone, sistemi di stoccaggio), affidandosi a terzi soggetti, preferibilmente locali, per le fasi di approvvigionamento del materiale di base (filiere corte), pre-trattamento del materiale di base, eventuale ritiro del diesel prodotto (in alternativa, è in grado di installare sistemi di cogenerazione per l’impiego diretto del diesel prodotto).

L’impianto KDV è in grado di produrre diesel di alta o altissima qualità a partire, virtualmente, da qualsiasi sostanza organica, per mezzo di un catalizzatore ad altissima efficienza (ossidi di alluminio, sodio, calce, ecc).